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Le mestruazioni sono un appuntamento talmente cadenzato che molte di noi non si sono mai soffermate a pensare che anche le scelte dei prodotti da usare durante il ciclo possono avere un impatto – tutt’altro che indifferente –  sia sull’ambiente sia sulla salute.

Se pensiamo agli anni dell’adolescenza ricorderemo certamente la fase del “trova l’assorbente giusto”: i prestiti tra amiche, i furti dal cassetto della mamma o della zia, la temibile prova dell’assorbente interno nello spogliatoio della palestra, con la compagna di scuola fidata che attendeva fuori dalla porta del bagno per tranquillizzarci che no, non sarebbe rimasto “incastrato dentro”. Una volta trovato il prodotto comodo, che ci fa sentire sicure, è difficile uscire da questa zona di comfort: perché cambiare, in fondo? Le risposte a questa domanda, però, possono essere tante, e vale la pena soffermarci un momento. D’altronde, se state leggendo queste righe, forse ve le siete già fatte anche voi, no?

Ciclo mestruale e impatto ambientale (1) : la Salute

Sapete di cosa sono fatti assorbenti e tamponi? No, perché non c’è ad oggi alcuna legge che obblighi le aziende a scriverlo sulle scatole.

Eppure, la maggior parte degli assorbenti e tamponi usa e getta sono realizzati in cotone (solitamente sbiancato con il cloro ) e materiale sintetico tra cui le polveri super assorbenti (SAP), dei derivati chimici del petrolio che trasformano i liquidi in gel aumentando l’assorbenza.

Come ha rilevato, nella sua petizione, Alida Mazzaro, da ricerche non ufficializzate, risulta inoltre che negli assorbenti ci siano rayon, residui di pesticidi, diossina, tossine chimiche, derivati dal petrolio, tutte sostanze che a contatto con le mucose genitali possono creare gravi problematiche. Tamponi e assorbenti che contengono profumazioni artificiali hanno inoltre concentrati di sostanze chimiche e coloranti artificiali, poliestere, polietilene, polipropilene e glicole propilenico. Ad oggi, l’unica avvertenza che si trova sulle scatole di tamponi è quella di cambiarli spesso onde evitare di incorrere nella Sindrome da Shock Tossico (TSS), provocata da tossine rilasciate sia dallo stafilococco aureo sia da batteri streptococchi del gruppo A.

Ciclo mestruale e impatto ambientale (2) : il Mondo fuori

Come se non bastasse, gli effetti negativi di questa scelta non riguardano solo noi e la nostra salute ma anche quella dell’ambiente che ci circonda.  Numeri alla mano, si fa in fretta a fare qualche calcolo: l’età media del menarca è circa 12 anni e quella della menopausa circa 52, il che si traduce in quasi 40 anni di fertilità, giorno più, giorno meno, con una media di 460 cicli mestruali a testa. Sempre andando per stime, possiamo calcolare che ogni ciclo duri 5 giorni, che vanno poi moltiplicati per il numero di assorbenti usati  al giorno e il numero di cicli totali.

La cifra finale è spaventosa: 11.500 assorbenti per donna! E sapete quante donne ci sono, anche solo nell’Occidente industrializzato, cioè il maggiore consumatore di questi prodotti? Tante, tantissime: solo in Italia si parla di 16.012.000 donne in età fertile (Istat): riuscite a fare il calcolo di quanti rifiuti vengono prodotti ogni anno? 

Senza considerare che gli assorbenti e i tamponi, proprio a causa della loro composizione chimica, sono tra i rifiuti più difficili da smaltire: le bustine in plastica che li avvolgono, gli applicatori, le strisce e la copertura adesiva hanno un degrado molto lento, calcolato in circa 200 anni! In pratica, il primo assorbente inventato ancora non si è sciolto nell’ambiente…Questi considerazioni, poi, non si sono ancora avvicinate a temi quali il costo di produzione  e di lavorazione in termini di acqua ed energia – eppure anche questi sono costi per l’ambiente!

Facendo un altro tipo di conti, la coppetta mestruale ha invece una durata media di 8 anni, un assorbente lavabile di 3 (se si osservano le regole di manutenzione corretta). Questo vuol dire che una donna non userà più di 5-6  coppette mestruali, o non più di 130 lavabili nell’arco della vita fertile, riducendo considerevolmente il proprio impatto ambientale e contribuendo ad alleggerire la mole di rifiuti che produciamo: è un gesto molto più importante della classica “goccia nel mare”, non credete?

ciclo mestruale e impatto ambientale

Se la correlazione tra ciclo mestruale e impatto ambientale non vi ha colpito più di tanto, vi invitiamo a fare un’ultima considerazione, di ordine ancora più pragmatico. Parliamo di portafoglio, e di quanto incidono sulle nostre finanze gli acquisti di questo tipo. Se torniamo ai calcoli fatti in precedenza, sarà facile dimostrare che una donna spende circa 2500€ in assorbenti o tamponi (calcolo basato su un cambio di 5 assorbenti/giorno). Se consideriamo che una coppetta costa all’incirca 20€, vuol dire che ci sarà un risparmio netto di circa 2300€, cifra che aumenta di poco parlando di assorbenti lavabili. Vi tornano i conti?

E se proprio la coppetta o i lavabili non fanno per me?

Non è un (grosso) problema. Ci sono donne che per mille motivi non se la sentono di passare alla coppetta o di usare i lavabili. C’è chi ha poca confidenza con il proprio corpo, chi per motivi di salute preferisce usare prodotti esterni, chi teme di non riuscire a trovare il tempo per smacchiare i lavabili: ognuna di queste ragioni, e anche quelle che non abbiamo elencato, meriterebbero un post a sé, perché crediamo che sia sempre possibile fare una scelta consapevole. La buona notizia però c’è, e può darvi una mano se volete aiutare l’ambiente e la vostra salute: ormai da anni, infatti, sono in commercio assorbenti usa e getta prodotti in cotone organico e compostabile. Non solo questi prodotti non sono dannosi per l’ambiente, ma si smaltiscono facilmente dopo l’uso, diminuendo notevolmente l’impatto sul territorio e sul ciclo di vita degli oggetti. Il costo è leggermente più alto di un pacco di assorbenti normale (si parla di circa 4.50 € per 15 lavabili) ma se davvero volete iniziare a percorrere la via della sostenibilità, è un primo passo che vale la pena compiere!