Chi si occupa di mestruazioni in India? La domanda sembra assurda. Eppure l’India è una nazione molto complessa, che si trova in una delicata fase di transizione: da un lato è una delle capitali della tecnologia e dell’innovazione, dall’altra è ancora preda di enormi sacche di povertà, con i conseguenti problemi legati all’igiene, all’educazione e al benessere dei suoi cittadini.

Parlare di mestruazioni, in India, è dunque una cosa seria. L’arrivo del menarca coincide per molte ragazze con il termine della scuola, sopratutto nei villaggi rurali, dove acquistare un assorbente usa e getta è troppo costoso o – nella migliore delle ipotesi – semplicemente difficile da reperire. D’altra parte, sopratutto nelle grandi città, proprio gli usa e getta sono fonte di enormi problemi. Il malandato sistema fognario, infatti, non riesce a smaltire adeguatamente gli assorbenti e questi ultimi – insieme ai pannolini dei bambini – ostruiscono spesso le tubature.

Tuttavia, le buone notizie non mancano: proprio in India, infatti, si sta sviluppando un interessante fenomeno legato alle mestruazioni, con il nascere di realtà locali innovative e attente ai bisogni delle donne indiane. Ecco qui una breve carrellata di nomi!

Il più famoso: Menstrual Man

E’ stato soprannominato così, forse perché il suo nome è troppo complicato per un occidentale. Arunachalam Muruganantham – questo il suo vero nome – viene da Coimbatore, ed è famoso per aver inventato una macchina low cost in grado di produrre assorbenti. La sua storia è quella di tutti gli imprenditori: individua un problema – capisce che le mestruazioni possono essere un problema se non si hanno i dispositivi igienici – e cerca un modo per risolverlo. Considerato un pazzo persino dalla sua famiglia ( la moglie lo lascia, ndr) non si rassegna e continua le sue ricerche, fino a creare una macchina dal costo accessibile, in grado di realizzare assorbenti per una piccola comunità. Considerato un esempio per la sua tenacia, Arunachalam ha ispirato persino un documentario, ed è stato invitato a tenere una conferenza TED.

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Eco Femme e gli assorbenti lavabili

Abbiamo conosciuto una delle fondatrici di questo bellissimo progetto, Jessamijn, durante un viaggio in Tamil Nadu. Eco Femme è una piccola azienda che produce e distribuisce assorbenti lavabili, in India ma anche all’estero ( in Italia li trovate QUI), occupandosi di educazione all’igiene femminile nei college e nelle scuole della regione. Attraverso il programmi Pad for Pad e Pads for sisters promuove inoltre un interessante meccanismo di match giving: per ogni assorbente acquistato, infatti, un altro viene donato ad un’adolescente Indiana attraverso i programmi educativi organizzati da questa piccola ma efficiente cooperativa di donne.

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Saathi: fare assorbenti con le banane

Di Saathi abbiamo già avuto modo di parlarne mesi fa in un post. La particolarità di questa startup innovativa è quella di realizzare assorbenti a partire dagli scarti delle banane. Partendo dalla fibra riciclata delle foglie di banano, infatti, sono in grado di realizzare un assorbente usa e getta decomponile in soli sei giorni (a fronte dei 500 necessari per un normale usa e getta). Si tratta di dispositivi ecologici al 100%, e hanno anche il pregio – cosa non da poco – di aiutare gli agricoltori della zona, alleggerendoli di scarti che prima venivano smaltiti con grande difficoltà.

 

scarti-delle-banane

Kanika: l’assorbente “Soukhyam”

Kanika è una piccola ONG, che si è ispirata alla visione di “Menstrual Man”, Arunachalam Muruganantham. Grazie al suo innovativo macchinario e al supporto della National Bank for Agricultural and Rural Development, le donne che lavorano in Kanika hanno iniziato a procurarsi il materiale e a confezionare assorbenti riutilizzabili. A due ani dall’avvio del progetto, riescono oggi a produrre circa 200 kit di assorbenti al mese, permettendo a una ventina di donne over 50 di lavorare da casa, secondo i propri tempi e bisogni. Ogni kit è composto da 10 assorbenti, e quelli che non vengono distribuiti alle adolescenti in difficoltà sono venduti ad una cifra simbolica di 43 rupie, che permettono di acquistare altro materiale e continuare così la produzione. L’unico inconveniente è che gli assorbenti non hanno le ali, ma da Kanika assicurano che stanno lavorando per migliorare questo aspetto del design!

Ancora una volta, parlare di mestruazioni non vuol dire solo trovare una soluzione ad un “problema”: significa rispetto per l’ambiente, attenzione alla comunità e al contesto di riferimento. Significa innovazione, coraggio, passione.

Queste realtà stanno facendo la loro parte, tu cosa puoi fare per dare il tuo contributo al pianeta?